12-13 giugno: 4 Sì per la democrazia

Il nostro circolo da sempre è in prima fila per contrastare la privatizzazione dell’acqua, il ritorno al nucleare e riaffermare l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. In molti casi il nostro impegno è stato sotterraneo, nel senso che abbiamo accolto l’invito dei comitati a partecipare con le nostre facce, senza le nostre bandiere e i nostri simboli. Lo abbiamo fatto però con convinzione, perché riteniamo che queste battaglie siano ben più importanti di un semplice tornaconto politico. Domenica e lunedì non si voterà infatti solo per l’acqua pubblica, o contro il nucleare, o contro il legittimo impedimento. Ma andremo a votare 4 sì per riaffermare che la democrazia è alla base del nostro Stato repubblicano e che nessun Governo potrà mai passare sopra alle decisioni dei cittadini.

Una bella narrazione sul lavoro

E’ stato un bellissimo incontro quello di ieri presso l’Assemblea permanente Aiazzone-Emmelunga. Un incontro sul lavoro in un luogo simbolo della lotta per il lavoro.

Doveva essere un incontro per raccontare i motivi che il 9 spingeranno a scendere in Piazza migliaia di giovani e si è trasformato invece in una narrazione collettiva di diverse generazioni accomunate dall’assenza di diritti, di tutele, di sicurezze. Con un lavoro che quando c’è è precario e, anche lì dove sembra sicuro, sfugge, lasciando soli i lavoratori con le loro difficoltà e la loro disperazione.

Ma è proprio qui, quando tutto sembra perduto, che i lavoratori si organizzano, che rinasce la voglia di comunità, di lottare insieme per riaffermare il loro diritto al lavoro e, in poche parole, alla vita.

E così “il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta” diventa uno slogan che unisce le generazioni, che supera la frammentarietà delle lotte, verso un obiettivo comune, rimettere al centro dell’agenda politica quello che è il diritto fondamentale sancito dalla nostra carta costituzionale lì dove parla dell’Italia “Repubblica fondata sul lavoro”.

Ed è pieni di questo scambio, di questa narrazione, che il 9 scenderemo in piazza, alla street parade che partirà alle 15 da Piazza della Repubblica al Colosseo.

Non è più tempo di aspettare. Il nostro tempo è adesso!

Il nostro tempo è adesso! Assemblea pubblica verso la manifestazione

Il circolo del PRC/Federazione della Sinistra di Pomezia aderisce alla manifestazione “Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta” in programma per sabato 9 aprile a Roma (piazza della Repubblica, ore 15) e nelle maggiori piazze italiane contro la precarietà lavorativa ed esistenziale. Vi invitiamo mercoledì 6 aprile presso il mobilificio occupato Emmelunga per un’assemblea pubblica verso la manifestazione. Interverranno Salvo Barrano, comitato promotore “il nostro tempo è adesso”, Anna Mirarchi, Assessore del Comune di Pomezia con delega al Lavoro, Fioralba Giordani, segreteria CDLT-Pomezia Cgil, Antonella Giungo, ex lavoratrice Herla, Associazione DonneLavoroFuturo, e alcuni lavoratori del Coordinamento Aiazzone-Emmelunga.

Appuntamento 6 aprile ore 18, Emmelunga, via Pontina km 28,200

Siamo una generazione precaria: senza lavoro, sottopagati o costretti al lavoro invisibile e gratuito, condannati a una lunghissima dipendenza dai genitori. La precarietà per noi si fa vita, assenza quotidiana di diritti: dal diritto allo studio al diritto alla casa, dal reddito alla salute, alla possibilità di realizzare la propria felicità affettiva. Soprattutto per le giovani donne, su cui pesa il ricatto di una contrapposizione tra lavoro e vita. (estratto dell’appello “Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta”)


La nostra Italia

Di seguito una poesia scritta da Lucrezia Melacarne per le lavoratrici ed i lavoratori di Aiazzone-Emmelunga

LA NOSTRA ITALIA

M’affaccio un dì qualunque

a una finestra del cielo…

vedo l’Italia intrappolata

in una tela grigia…

attanagliata da buio e tristezza…

non vedo più i volti

sorridenti della gente

che ha sempre creduto

con amor di Patria

al rosso infuocato dei tramonti…

al bianco delle nuvole

delle cime innevate…

al verde dei prati… degli alberi.

Troppe promesse

volate via nel sibilo del vento…

rinchiuse forse per sempre

tra sogni dimenticati

nei cassetti della notte…

troppi uomini

che non conoscono

i battiti d’un cuore…

manovratori senza scrupoli

di nefandezze immonde.

Troppe mani rese

forzatamente inoperose…

cercano d’aggrapparsi

ad un rivolo di giustizia…

ma scivolano su specchi

bagnati di lacrime…

su specchi rotti

che riflettono immagini confuse…

sguardi che vagano

nei dedali della disperazione…

ginocchia piegate per terra

che invocano aiuto…un lavoro…

un tozzo di pane sulla tavola…

una minestra calda

per sfamare la bocca

innocente d’un bambino…

per il diritto ad una dignitosa vita.

Vorrei dipingere di nuovi sogni

la nostra bella Italia…

Vorrei..

tra gli ultimi bagliori d’un tramonto

chiudere le palpebre del giorno

su questa nostra terra…

nella speranza

che l’aurora del domani

splenda radiosa

in un’apoteosi di nuovi colori!

di Lucrezia Melacarne

Il PRC/Federazione della Sinistra con i lavoratori e le lavoratrici in lotta

Continuano le crisi aziendali sul nostro territorio. Decine di lavoratori e lavoratrici ogni giorno si ritrovano senza lavoro e senza stipendio.

In questi utlimi giorni sono esplose con forza dirompente le crisi Aiazzone ed Emmelunga e quella della Di.Ma. costruzioni. Lavoratori che da mesi non percepivano più i loro stipendi hanno deciso di dire basta e scendere in piazza, o salire sui tetti e sulle gru, per riaffermare il lavoro come bene comune.

Il Prc/Federazione della Sinistra è stata al loro fianco e continuerà ad esserlo.

BASTA!

Basta, il grido si alza alto dal popolo ferito. Basta non è una parola che permette di transigere. Basta. Diciamo basta, unendoci alle donne di tutto il Paese che in questo momento chiedono il rispetto della persona, della dignità di essere umano. Lentamente, ma inesorabilmente siamo scivolati nell’indifferenza di come l’altro da noi, viene trattato, fino a permettere che anche le compagne della vita e le nostre figlie fossero svilite a unità di misura. Basta è una parola che permette di cominciare a ricostruire una cultura che ci allontani dallo sfruttamento dovuto alla deprivazione economica e culturale.

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Con la FIOM il 28 gennaio per lo sciopero generale!

Venerdì prossimo ci sarà lo sciopero generale proclamato dalla FIOM. Dopo il grande risultato del referendum di Mirafiori, questo è un appuntamento importante per ribadire il no al tentativo del Governo, di Marchionne e della Confindustria di riportare i diritti dei lavoratori all’800.

Sabato mattina, in occasione del mercato cittadino, saremo in strada per volantinare, promuovendo e sostenendo, lo sciopero dei metalmeccanici.
Saremo in Via Orazio dalle ore 10.30 fino alle ore 13.00. Anche per questa nostra iniziativa abbiamo bisogno di tutte e tutti. Vi invitiamo quindi a passare e partecipare attivamente.

Solo se uniti potremmo respingere il ricatto di questi “signori” e riaffermare i diritti dei lavoratori ottenuti dopo tante lotte e mobilitazioni.

Diritti e dignità dei lavoratori non sono merce di scambio!

Gli operai della FIAT di Mirafiori, nonostante il ricatto della chiusura della fabbrica, hanno dimostrato che i diritti e la dignità dei lavoratori non sono merce di scambio.
Marchionne e il Governo dovrebbero capire che non tutti i beni possono essere scambiati sul mercato e venduti sull’altare del profitto.
Questo ci insegna quel 46% di operai FIAT che ha votato contro l’accordo.
A loro va il nostro ringraziamento.
Anche per loro continueremo la nostra azione politica, ad iniziare dallo sciopero generale indetto dalla FIOM il 28 gennaio.

 

Mobilitiamoci per la libertà di scelta delle donne

La proposta di legge regionale “Riforma e riqualificazione dei consultori familiari”, prima firmataria Olimpia Tarzia cofondatrice del movimento per la vita e altri 39 firmatari ridisegna la fisionomia dei consultori nel Lazio: la famiglia è ridefinita come istituzione votata al servizio della vita e il suo valore primario è la fecondità (le coppie sterili non fanno famiglia).

La riforma dei consultori tutela solo “il figlio concepito”.

La soggettività delle donne e la loro libertà di scelta è completamente cancellata.

Scompaiono laicità e autodeterminazione, garanzie acquisite in decenni di lotte politiche sociali femministe e femminili.

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A Pomezia, difendiamo il lavoro!

OGGETTO: Convocazione tavolo istituzionale per affrontare la grave crisi industriale che ha colpito il nostro territorio

Da due anni la crisi economica esplosa in tutto il mondo ha dimostrato i suoi distruttivi effetti anche sul nostro territorio.

Durante questo periodo l’Amministrazione Comunale ha affrontato ogni crisi e difficoltà che ha colpito le industrie di Pomezia, sostenendo i lavoratori e le lavoratrici e impegnandosi attivamente al fine di riaffermare il loro diritto ad un’occupazione.

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