Gli operai della FIAT di Mirafiori, nonostante il ricatto della chiusura della fabbrica, hanno dimostrato che i diritti e la dignità dei lavoratori non sono merce di scambio.
Marchionne e il Governo dovrebbero capire che non tutti i beni possono essere scambiati sul mercato e venduti sull’altare del profitto.
Questo ci insegna quel 46% di operai FIAT che ha votato contro l’accordo.
A loro va il nostro ringraziamento.
Anche per loro continueremo la nostra azione politica, ad iniziare dallo sciopero generale indetto dalla FIOM il 28 gennaio.
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